Le persone che presentano una disabilità intellettiva hanno gli stessi diritti degli individui a sviluppo tipico: tra questi il diritto di vivere partecipando alla vita comunitaria, di sviluppare il maggior grado di autonomia personale e di godere del rispetto altrui. I diritti costituiscono uno dei domini del costrutto della “Qualità della Vita”, un concetto che può essere osservato e studiato secondo indicatori oggettivi e soggettivi.

Un fattore soggettivo rilevante, è la “percezione del sé”, inteso come la capacità di percepire le proprie capacità e attitudini ma anche la capacità di valutare come si è percepiti, sia fisicamente che psicologicamente all’interno di un ambito sociale. Il contesto emozionale e come la persona si sente valorizzata da chi lo circonda giocano un ruolo essenziale nella costruzione dell’immagine e della stima di sé. La fiducia in sé invece è la percezione delle proprie possibilità e della capacità di riuscita. La fiducia in sé è la costruzione di relazioni fruttuose, il superamento di ostacoli e, in generale, il controllo di sé e dell'ambiente. Questa gioca un ruolo decisivo per la capacità di stabilire relazioni e di sviluppare competenze sociali, la base per una buona qualità della vita.

Un altro elemento che influisce sulla qualità della vita è il benessere emozionale. Le persone con disabilità hanno spesso bisogno di significativi sostegni nei diversi ambiti della loro vita, inclusi quelli dove si collocano le opportunità di interazione che creano i vissuti affettivi, come il contesto della famiglia.